Il Futurismo e la musica

Filippo Tommaso Marinetti: “Manifesto del Futurismo” (Le Figaro, 1909)

Articolo 4) “Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo…[…]”
Articolo 9) “Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.”
Articolo 10) “Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria.”

Teatro Futurista era caratterizzato da un coinvolgimento diretto dello spettatore, che verrà ripreso in seguito da Pirandello con il Metateatro.


Musica Futurista

Francesco Balilla Pratella: Disertate i conservatori, i licei e le accademie, e determinatene la chiusura; si vorrà certamente provvedere alle necessità dell’esperienza, col dare agli studi musicali un carattere di libertà assoluta

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Pratella F., Manifesto dei Musicisti Futuristi, 1911/1912

Francesco Pratella:
-Manifesto dei Musicisti futuristi (11Gennaio 1911)
-La musica futurista – Manifesto tecnico (29 Marzo 1911)

Luigi Russolo:
-L’Arte dei Rumori, Manifesto Futurista (11 Marzo 1913)

Nel manifesto “L’Arte dei Rumori”, Russolo parla dell’avvenimento tecnologico (i disturbi) e la natura (il silenzio). La musica antica andava bene prima della tecnologia, perché in quel periodo c’era un mondo di silenzio e natura. Ma poiché l’udito dell’uomo si è abituato alla vita moderna, l’ascoltatore è pronto per i disturbi.

Russolo (affiliato al gruppo futurista sin dalle origini come pittore) crea diversi strumenti in grado di produrre rumori:
Intonarumori: divisi in 8 famiglie (ognuna ulteriormente suddivisa secondo il timbro in soprano, contralto, tenore e basso): gorgogliatoricrepitatoriurlatoriscoppiatorironzatoristropicciatorisibilatoriscrosciatori.
Rumorarmonio: permetteva di riprodurre diversi “rumori” tramite l’utilizzo di una tastiera e dei pedali.


L’Intonarumori

L’Intonarumori si presenta come una scatola a base rettangolare, con un’altoparlante (metallico o di cartone) nel lato anteriore, una manovella in quello posteriore ed una leva nella parte superiore.

Schema intonarumori

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La manovella serve a dare il movimento che determina la produzione dell’eccitazione rumoristica. In base alla velocità con cui viene manovrata, essa modifica di dinamica/intensità del suono, dando i piano e i forte.

 

 

Nella parte superiore troviamo una leva che, muovendosi su una scala graduata, ha la funzione di variare di tono, semitono e frazione di tono. Spostandola, noi aumentiamo la tensione della corda armonica che allo stesso tempo si accorcia per mezzo di un ponticello. Più la corda viene posta in tensione (tirando la leva in senso opposto al cono dell’amplificatore) più il suono si fa acuto.

Gli Intonarumori si suonano impugnando con la mano sinistra la leva e con la destra facendo girare la manovella, o premendo un bottone per quelli messi in azione elettricamente.

 

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Risveglio di una Città, Luigi Russolo, Spartito per Intonarumori

Il Rumorarmonio

rumorarmonio, 1924

Strumento molto simile all’Armonium (un tipo di organo, fa parte degli strumenti a serbatoio d’aria) e per certi versi ad un moderno pianoforte verticale. Permetteva di riprodurre diversi “rumori” allo stesso tempo.

La tastiera regolava l’intonazione, i due pedali l’intensità, i vari registri la scelta dei diversi rumori


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Forme uniche della continuità nello spazio, Umberto Boccioni, 1913

Nel 2009, al centenario della nascita del movimento futurista, l’Ambasciata Italiana a Berlino in collaborazione con la Farnesina, ha celebrato l’anniversario con una mostra dedicata alla corrente artistico-lettteraria italiana.

La mostra berlinese è iniziata con una sezione introduttiva dedicata a coloro che hanno costituito il nucleo principale del movimento futurista: Boccioni, Ballo, Severini, Russolo, Soffici e Carrá.

Il focus della mostra era peró sulle spinte innovative, avvenute dopo la morte di Boccioni nel 1916, che hanno caratterizzato una fase nuova e straordinariamente creativa del futurismo. Sono stati inoltre mostrati cortometraggi sul Futurismo e sull’Avanguardia, girati negli anni compresi tra il 1898 e il 1932.
A seguire, diverse conferenze con due esperti aventi come tema centrale il movimento futurista.

 


Risveglio di una Città“, Musiche di Luigi Russolo:

Fonti:

http://www.ambberlino.esteri.it/ambasciata_berlino/it/ambasciata/news/dall_ambasciata/futurismo.html

http://chimera.roma1.infn.it/GIORGIO/futurismo/musica.html

http://esteticadellamusica.blogspot.it/2011/05/futurismo.html

http://chimera.roma1.infn.it/GIORGIO/futurismo/manifesti2.html